Nella mostra dei «fatti diversi» che si è avuta l'anno scorso a Parigi, tra le cronache di elucubrate forme di suicidio una particolarmente colpiva: di una ragazza che aveva scelto di farsi dilaniare da un orso. La tavola con cui un settimanale dell'epoca aveva illustrato il fatto (sul tipo di quelle della Domenica del Corriere), a giusta ragione della sensazionalità della mostra, era stata riprodotta sulla copertina del catalogo. Tra questo racconto di Mérimée e il «fatto diverso» (cioè di cronaca) non corrono molti anni. La fantasia ha raggiunto la realtà: e con la stessa ambiguità, si direbbe. Sarebbe accaduto il fatto di cronaca se Mérimée non avesse scritto Lokis?
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