«Arbitro metafisico tra la virtù e la colpa», dice Emilio Cecchi (nel saggio che in appendice ripubblichiamo) del principe Florizel di Boemia, protagonista di questo racconto di Stevenson: ed effettivamente il personaggio si può considerare come il capostipite di quel tipo di investigatore che sarà poi il padre Brown di Chesterton e che avrà una numerosa e non sempre rispettabile discendenza nel genere poliziesco: l'investigatore che è portatore di quella che in teologia si chiama la grazia illuminante. Ma la storia del Diamante del Rajà è soprattutto un bellissimo, fantasioso, movimentato racconto: un piccolo classico nella nitida, «classica» traduzione di Carlo Linati.
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