Negli anni antecedenti la guerra, Agatha Christie scrive quella che senza dubbio è la serie migliore dei suoi romanzi gialli, i più riusciti per l'ingegnosità degli intrecci. Il pericolo senza nome, pubblicato nel 1932, è il primo di questa serie. Narra la storia di una ragazza minacciata senza motivi apparenti, e ci offre un Poirot in perfetta forma, e una trama che si rivela semplice ma costituita con grande abilità. Il movente degli attentati contro la vita di Nick, che con la sua languida amica Federica costituisce uno dei personaggi più riusciti, resta un mistero per tutta la prima metà del libro. E questo rivela la grande abilità con cui la Christie riesce a distribuire gli elementi dell'intreccio. Infatti, a lettura finita, ci rendiamo conto che se avessimo conosciuto prima il movente, tutto il tessuto del racconto ne sarebbe stato danneggiato. Ci sono innumerevoli indizi presentati in momenti diversi e che conducono verso soluzioni giuste, ma non dobbiamo dimenticare che Agatha Christie è un abile prestigiatore: la mano destra sa fare qualsiasi cosa, ma dobbiamo tenere d'occhio anche la sinistra. Con questo avvertimento, buona lettura e buona caccia
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