" La vedova del miliardario", nato quasi per burla dalla penna di Edmund C. Bentley, giornalista e umorista, è ormai considerato una pietra angolare della letteratura poliziesca. ( Chesterton, il creatore di Padre Brown, lo definì " il più bel romanzo giallo dei tempi moderni".) Quando fu pubblicato, nel 1913, ottenne un successo clamoroso. Le innumerevoli traduzioni in tutte le lingue, le ripetute ristampe, il film che ne è stato tratto testimoniano la sua capacità di resistenza negli anni. Il romanzo è costituito secondo tutte le regole di quel genere che comunemente si definisce "romanzo -enigma". Un delitto clamoroso, una serie di indizi sconcertanti, una rosa di sospettati "al di sopra di ogni sospetto", un investigatore raffinato, razionale, logico e la sorprendente rivelazione finale. Ma proprio in questa rivelazione finale sta la unicità del romanzo, perché la sorpresa è un tocco di virtuosismo, è una sorpresa nella sorpresa.
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