Il libro, l’ultimo di Wilcock, è appunto uno dei suoi più felici e sfrenati viaggi nel fantastico, la ricognizione puntuale ed esilarante e raccapricciante di un «piccolo mondo mostruoso», dove non troveremo Sirene e Onocentauri, ma molti personaggi improbabili, che pure ci sembra di incontrare ogni giorno.
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