“…Forse più che con altri suoi personaggi e con altre sue vicende poliziesche, con le storie che costruisce intorno a Miss Marple, Agatha Christie invita il lettore al gioco, a risolvere l’indovinello. Più che mai, nei racconti abitati da questo suo personaggio, la scrittrice propone il problema poliziesco come un problema quasi enigmistico, lineare, esplicito e chiede al lettore non tanto e non solo che si compiaccia di una lettura svolta con quella complicità che contraddistingue gli appassionati del giallo, ma che intervenga come risolutore. Lo chiama, cioè, a singolar tenzone, lo sfida. E lo fa con Polvere negli occhi, un giallo emblematico delle serie, dotato di un meccanismo perfetto, in cui non una molla scatta anzi tempo, non un ingranaggio stride a vuoto. Eppure, quanti lettori hanno sobbalzato e sobbalzeranno per chissà quanto tempo ancora, insieme all’esterefatto ispettore Neele, allorché Miss Marple soavemente spiega l’arcano. Una soluzione assolutamente impossibile… e peraltro assolutamente logica, né poteva essere altrimenti. Perché la Christie non è soltanto quella impareggiabile giallista che sappiamo, ma anche una straordinaria scrittrice, capace, come tale, di presentarci coi suoi libri tanti piccoli squarci di vita dentro cui ci perdiamo sospinti da emozioni e sentimenti: proprio come nella vita vera, oltre ogni logica, felici di stare al gioco e di perdere la sfida, ogni volta… “
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