Sulle tracce di una leggenda millenaria una spedizione si addentra nel cuore dell'Africa sfidando agguati e tempeste... Siamo nel più classico scenario del romanzo di avventure, ma laggiù, nella misteriosa regione delle grotte di Kôr, ci aspetta una figura memorabile che non si lascia ridurre alle suggestioni del genere ‘esotico’. È Ayesha, la superba creatura velata nella quale si incontrano perfettamente riuniti gli archetipi della passione inestinguibile, della bellezza incorruttibile, della sapienza e del potere sovrumani.
Ammirevole esempio di narratività pura, La donna eterna attirò l'attenzione di Freud, Jung la vide come simbolo dell'anima e Henry Miller arrivò a preferirla a Elena di Troia.