La Morte Nera, la terribile epidemia di peste, si abbatté sull’Europa nel quattordicesimo secolo con conseguenze devastanti: circa un terzo della popolazione del Vecchio continente fu annientata. Ma cosa sarebbe accaduto se la pestilenza avesse ucciso il 99 per cento della popolazione? Come sarebbe cambiato il mondo? Questo romanzo esplora proprio ciò che sarebbe potuto accadere nello svolgersi dei secoli: il sorgere e il tramontare di nazioni, il flagello di orribili carestie e i progressi legati alle grandi invenzioni, in un mondo in cui il buddhismo e l’Islam sono le religioni più diffuse e influenti, mentre la cristianità è soltanto una nota al margine. I protagonisti, soldati e re, esploratori e filosofi, schiavi e studiosi, condividono, nelle successive reincarnazioni, gli “anni del riso e del sale”, ovvero gli anni della vita terrena distinti da quelli in cui l’anima è disincarnata e non necessita di cibo.
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