All'illustre professor Ransom, della Facoltà di matematica, vien fatta una strana richiesta: di provvedere, cioè, alla creazione di "un prodotto della scienza che faccia progredire le arti liberali" per far vincere, in tal modo, un premio all'Università. Come sempre, anche questa volta Ransom supera le difficoltà attraverso le più comiche peripezie. Insieme al suo ultrapaziente collega, il professor McTate, costruisce una macchina calcolatrice in grado di scrivere poesie, la quale funziona sorprendentemente bene fino al momento in cui, sentendosi offesa per certe critiche rivolte al suo operato, in un accesso di furore si suicida elettronicamente. Imperterriti, Ransom e McTate tirano avanti, brancolando, sino ad approdare nell'antica Roma, dove si accorgono di trovarsi nell'imbarazzante situazione di essere gli antenati di se stessi. Gli appassionati di fantascienza che già hanno riso alle precedenti disavventure di questi due divertenti pasticcioni troveranno nel Superuomo i loro eroi coinvolti in una nuova e più straordinaria serie di avventure.
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