I « Riders », si sa, vanno pazzi per i loro cavalli e nell'avventurosa epopea della colonizzazione, e poi nello sviluppo economico del West, i cavalli ebbero certamente una non piccola parte. Quello che non è comprensibile però, per il comune mortale, è l'amore ossessivo, la passione sfrenata e senza limiti che può legare un uomo al suo cavallo, sino al punto di fargli commettere le azioni più abbiette pur di impedire che questo cavallo sia superato da altri. Ed è ciò che succede a Bostil, vecchio « rider », e ormai riccio proprietario di terreni e di mandrie, convinto che il suo cavallo Sage King sia il più veloce e forte corridore dell'Utah dei suoi tempi. Bostil non recede davanti a nulla: alla comparsa di Wildfire, uno stupendo stallone rosso chiaramente imbattibile, si scatena, e la violenza provoca la violenza a un punto tale da compromettere ogni cosa, persino la vita di Lucy, la stessa figlia di Bostil. In questo libro persino i cavalli sembrano condividere le passioni degli uomini: amore, odio, fedeltà, crudeltà, rivalità e orgoglio, in un ritmo da togliere il fiato.
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