Uno sconosciuto, senza domandare nulla, prende posto accanto ad Alex, seduto a un tavolino del Bar de Paris a Venezia. Subito dopo le presentazioni Marcus, così almeno il tale dice di chiamarsi, mostra un oggetto particolare all’apparenza metallico e di forma triangolare con una sfera rossa. Fin qui nulla di strano. A parte il fatto che quello è uno strumento che consente di trasferirsi a proprio piacere nel tempo soltanto concentrandosi sulla destinazione scelta e toccandolo. Non solo, possiede anche la virtù di conferire proprietà camaleontiche a chi ne fa uso. È infatti capace di creare una sorta di mimesi perfetta dell’utente che, in qualsivoglia epoca e circostanza si venga a trovare, appare perfettamente adattato e in conformità assoluta con l’ambiente circostante, tanto da passare ai più del tutto inosservato. Le potenzialità di questo prezioso ritrovato tecnologico sono enormi. È teoricamente possibile intervenire lungo la linea temporale per modificare eventuali accadimenti storici a proprio vantaggio oppure a favore di una qualsiasi causa particolare. Occorre fare attenzione però, poiché le conseguenze di modificazioni anche modeste possono riuscire fatali per tutto il corso degli sviluppi futuri.
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