Pubblicato a metà degli anni ’80, premiato da un successo di pubblico e di critica, tradotto in più di dieci lingue, Il mondo creato è uno di quei libri in cui il romanzo e il saggio, il dramma e il grottesco trovano una miracolosa unità. Chi parla è Dio, che racconta di come ha creato la vita, e dei tanti incontri con personaggi famosi, da Eraclito e Budda a Mosè e Cristo, fino a oscure figure delle vicende umane e naturali. Questo Dio narrante è egli stesso un personaggio indimenticabile, creativo e pasticcione, solitario e vulnerabile, mai davvero compreso dalle sue creature più amate; e la sua storia, come quella del mondo, è intessuta di amori e di sbagli, di slanci e di tristezze. Ecco le sue discussioni con i filosofi presocratici, e le liti con Mosè, e il peregrinare nella mente di Agostino; ecco l’amore per una giovane donna il cui nome è Maria, e i viaggi astrali alla ricerca dell’ignoto; ecco le guerre e le incomprensioni, e gli incontri con Freud ed Einstein, e le paure per quanto l’uomo sta riservando a se stesso; ecco il senso di impotenza divina e il desiderio di felicità che marcano ogni sua azione e pensiero.
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