Nel settembre 1957, pochi giorni prima del lancio dello Sputnik, apparve nelle edicole Oltre il Cielo, una rivista del tutto atipica per la cultura italiana, in quanto cercava di conciliare la divulgazione scientifica (astronautica) e la narrativa scientifica (fantascienza). Uscì per undici anni pubblicando nei suoi 155 fascicoli 413 racconti e 7 romanzi italiani di 106 autori diversi e creando una informale e non codificata scuola di narratori che ha lasciato un suo segno inconfondibile ed ha in pratica aperto quella che è stata definita la "via italiana alla fantascienza". A trent' anni di distanza l'Editore Solfanelli ha creduto opportuno, allo stesso tempo, rendere omaggio e ricordare ai lettori di oggi questa science fiction made in Italy, logica anche nelle sue speculazioni più ardite, originale anche nell'uso dei cliché più abusati, con una serie di antologie dedicate ai principali autori apparsi su quelle pagine. La stirpe di Odisseo è la prima, essa riunisce tutti i racconti pubblicati da Gianni Vicario, sia gli undici di Oltre il Cielo, sia un dodicesimo apparso quasi dieci anni dopo, ma nell'identica vena: tanto è vero che il titolo del volume è proprio tratto da quest'ultimo. Infatti, un filo conduttore chiarissimo riunisce queste storie a sfondo in genere astronautico, ed è quello della presenza della razza umana come instancabile ricercatrice, indefessa indagatrice dell'Universo e dei suoi misteri, in un perenne incontro/scontro con l'altro, sia esso robot, alieno, pianta extraterrestre, o un diverso se stesso.
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