Possono i miti di ieri infiltrarsi nel mondo contemporaneo, industrializzato e tecnologico, prosaico e scettico, magari adattandosi ai tempi, prendendo altre forme ma conservando la propria sostanza? È l'interrogativo che deve essersi posta, forse inconsapevolmente, Anna Rinonapoli mettendosi a scrivere questi racconti, per la maggior parte pubblicati qui per la prima volta, in cui rivivono il mito di Orfeo e quello di Lohengrin, il mito di Don Giovanni e quello dell'Olandese Volante, il mito del Graal e quello della "cerca". Un sottile filo conduttore unisce fra loro queste dieci storie che rivelano il lato fantastico e onirico, qualche volta surreale e addirittura intimistico di una delle scrittrici italiane più dotate e, per ironia della sorte, più conosciuta all'estero che in patria. Lungo la trama permette così di seguire una vicenda che partendo dall'ominide scoperto dai Leacky in Africa giunge sino al Rinascimento e ai nostri giorni, intrecciando le correnti del tempo e sovrapponendo ieri, oggi e domani, fino ad una serie di ritratti di personaggi emblematici della nostra epoca schizofrenica: la ragazzina inquieta e disadattata, l'industrialotto che-si-è-fatto-da-sé, il giudice impotente di fronte alla mafia, l'uomo d'affari alienato dalla sua professione, lo scrittore in balìa dell'industria culturale, gli intellettuali frustrati. Una antologia che serve, paradossalmente, a scoprire finalmente una autrice che ha vent'anni di attività alle spalle...
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