Prefazione di Alfred Hitchcok Questa volta tratteremo di un mio collega in nobiltà. Lo chiamo benevolmente collega anche se lui è un semplice principe di una piccola nazione ed io, come tutti sanno, sono l'imperatore del giallo. Questo principe, dunque, ha una piccola mania: quella di onorare, stimare, e considerare sacri ed inviolabili quei graziosi animaletti che noi conosciamo come semplici ragni. L'aristocrazia, dico io, può concedersi certe debolezze - vedi ad esempio la mia collezione di cobra - ma fa in fretta a riacquistare il buon senso non appena si profila qualche pericolo. È il caso del principe amico dei ragni, quando si accorge che gli hanno elegantemente soffiato - leggi rubato - un gioiello a forma di ragno di incalcolabile valore venale e anche politico, perché viene considerato il simbolo del potere. Si affretta allora a chiamare I Tre, cioè Jupiter Jones, Bob Andrews e Pete Crenshaw, perché glielo ritrovino: cosa che i nostri si accingono di buona voglia a fare, senza sapere ancora che finiranno sparati in galera.
Trama Dopo aver conosciuto il principe Djaro, ed essere diventati suoi amici, i Tre Investigatori vengono ospitati nel piccolo stato di Varania dallo stesso principe che chiede loro aiuto per scongiurare il probabile colpo di stato organizzato dal Duca Stefano. Li avverte anche che il simbolo del loro stato e cimelio antico, il ragno d'argento è stato rubato e se non verrà ritrovato lui cadrà in disgrazia. Prestando il loro aiuto, i Tre Investigatori verranno incastrati dal Duca Stefano, e grazie all'aiuto dell'organizzazione dei Menestrelli riusciranno a fuggire e fare luce sulle mire di potere del reggente ambizioso e su una banda di malviventi che vogliono rendere la Varania "lo stato della criminalità".
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