Nel leggere i primi capitoli de Il leone, la strega e l'armadio al suo grande amico J.R. Tolkien, C.S. Lewis gli raccontò che ad ispirarlo erano stati "un incubo pieno di leoni" e un rinnovato interesse per l'antica simbologia cristiana; uno stimolante intreccio tra la più sfrenata fantasia di un ex bambino sensibile e sognatore e l'immensa cultura di un noto medievalista dell'Università di Oxford. Spinto da queste due diverse "anime" Lewis scrisse i sette volumi del Ciclo di Narnia con la dichiarata intenzione di rivolgersi a lettori bambini, ma non soltanto a loro. Era sua opinione che "un libro non merita di essere letto a dieci anni se non merita di essere letto anche a cinquanta" e questi romanzi fantastici sono davvero "libri per tutti". I bambini vi troveranno il ritmo incalzante dell'avventura e una incredibile girandola di personaggi (fanuni, ninfe, streghr, animali parlanti, eroici guerrieri e perfino Babbo Natale) , mentre gli adulti scopriranno un "mondo secondario", di insolito spessore, creato da uno scrittore che attinge alla grande tradizione della letteratura dell'infanzia (da MacDonald a Masefield) ma anche alle allegorie dantesche. Celebri nel mondo anglosassone come i più importanti "classici moderni" per ragazzi, i romanzi di Narnia vengono proposti al pubblico in una edizione che si avvale di illustrazioni altrettanto classiche e famose.
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