Dopo aver derubato la storia ufficiale, in Past Master, del personaggio di sir Thomas More, ora Lafferty ci presenta Finnegan il marinaio; non discutiamo se sia il caso di chiedere scusa a James Joyce e alle Mille e una Notte. Perché davvero Finnegan (alias John Sodi) sembra voler ripercorrere un ideale itinerario ispirato a Sindbad. Da un porto degli Stati Uniti meridionali fino alle isole greche del Mediterraneo, e poi ancora indietro, a terrorizzare i suoi ex-compagni in una missione di vendetta, Finnegan offre a Lafferty l'estro di creare splendide ed orribili fiabe moderne, bugie colossali e mitologie esasperanti nella loro suggestività. E non si tratta neppure di un autore facile; Lafferty fa un uso spietato di giochi verbali, di allitterazioni, alterna versi e prosa, si inserisce in una prospettiva che offre infinite possibilità di decrittazione. Diavoli, Sirene e Orchesse esistono, possiedono vita e morte; il Diavolo è già stato ucciso ed è ancora vivo. Ma si tratta di un Diavolo la cui vita e la cui morte sono confinate solo a queste pagine?
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