Il luogo: la Terra al crepuscolo della sua civiltà. I protagonisti: un Cantastorie, Odla, ed il suo amico inseparabile, un gufo. Questi gli ingredienti che danno vita ad uno dei più bei romanzi di heroic fantasy italiana di questi ultimi tempi. Quasi tutti gli abitanti hanno abbandonato il pianeta molto tempo addietro e si sono persi tra le stelle. Gli ultimi rimasti sono fatalmente regrediti sul piano tecnologico, ed ora solo il ricordo rimane dei fasti della passata civiltà. Tra scenari cupi e grandiosi per le solitudini e le distese sconfinate, si muove Odla alla ricerca di qualcosa che nemmeno lui sa: ma forse è spinto solo dall'amore per l'avventura che è l'unica molla in grado di dare uno scopo ad una vita che, diversamente, non troverebbe molti incentivi per essere vissuta. E di avventura ne trova in abbondanza nell'arco delle Ballate che lo vedono come protagonista in questo romanzo: Mago, Spadaccino, Eroe, Avventuriero, ci conduce attraverso tutta la superficie del pianeta tra magie, duelli, amori, che costituiscono la narrazione stessa. Una narrazione? Forse un sogno: un sogno spesso sognato, e spesso sognato narrandolo.
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