Mentre creava i capolavori di fantascienza delle Cronache marziane, Bradbury scrisse anche una serie di novelle ambientate nei luoghi della sua infanzia, le piccole cittadine dell'immutabile Middle West agricolo. E a queste sue "cronache terrestri" diede il titolo di Paese d'ottobre, perché in ottobre la luce del sole declina facendo sfumare gli oggetti quotidiani tra le ombre ed è allora che, dietro le apparenze più comuni, ci è dato di vedere il bizzarro che irrompe, il fatto straordinario che spalanca la possibilità di realtà misteriose e di mondi diversi, nascosti dietro la facciata sonnacchiosa della provincia americana. Un libro sorprendente, in cui l'umano e il fantascientifico si fondono in modo tanto più stupefacente quanto più naturale.
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