2065: l'ufficiale di carriera Wilbur H. Jennings, uomo abile ed esperto, è da quattro mesi il comandante dell'astronave Theo-dorè Roosevelt. Una mattina esce dalla sua cabina e uccide freddamente due membri dell'equipaggio, poi affida il comando al suo secondo e si mette agli arresti nel proprio alloggio, chiuso in un impenetrabile mutismo. All'avvocato Max Becker è assegnato lo spinoso incarico di difenderlo davanti alla corte marziale, sebbene il caso sia penosamente chiaro: il militare ha confessato, è colpevole, parecchi testimoni possono confermarlo, non c'è stato né un tentativo di ammutinamento da parte delle due vittime né alcun tipo di provocazione. La convinzione generale è che egli abbia compiuto l'incomprensibile gesto in preda a un raptus di follia. A Becker viene quindi chiesto di convincere il suo cliente a presentare un'istanza di seminfermità mentale, risparmiando così agli alti gradi militari sia un imbarazzante processo sia lo scandalo di un verdetto di colpevolezza. Ma Jennings ha altre idee in merito, vuole infatti dichiararsi innocente.
|