Un mondo submicroscopico, anzi, subatomico: ecco la geniale trovata di Ray Cummings, che nel 1919 inaugurò con questo celebre classico - finora inedito in Italia - la serie dei viaggi nell'"infinitamente piccolo", come risposta a quelli nell'infinitamente grande già resi popolari dalla fantascienza spaziale. Ma il mondo che il giovane chimico protagonista di questo romanzo scopre in un atomo dell'anello nuziale di sua madre non è meno eccitante del più lontano ed esotico dei pianeti: anzi, l'avventura che segue è modellata sui canoni classici della space opera e del "lost race novel", il romanzo di una civiltà perduta. Vi troverete, con gli eroi del racconto, di fronte a una continua serie di pericoli antropomorfi e non, e amerete come loro Aura, la Ragazza nell'Atomo d'Oro. "Cummings è fantascienza al meglio delle sue possibilità esuberanti, avventurose, gioviali, e ciò che alla sua opera manca in "sofisticatezza" è compensato abbondantemente dal delizioso piacere della novità" (Baird Searles, Martin Last, Beth Meacham, Michael Franklin, in A Reader's Guide to Science Fiction, 1979.
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