Area Sito

 
Urania

Cambia Area DB:

» HELP HomePage «
» Forum
» Cerca
 
  

Database

 
» Database Collane UM
» Autori
» Tags
» Novità
» Le Interviste di UM!
» Wanted !!!
» Scambio/Vendita
» La Compagnia del Ciclo
» Giudizi/Commenti
 
  

Utenti OnLine

 
frisco frisco Amico di Urania Mania
H.P.L. Vedi il profilo utente 
FlamesOfHell FlamesOfHell 
Visitatore Visitatori(132)
 
  

Classifiche

 


 
  

URANIA Mondadori

 

 
  

Le figlie di URANIA

 

 
  

Ricerca Libri

 
Inserisci i dati:
Numero:
Titolo:
Tit.Orig.:
Autore:
Editore:
Trama:
Relazione:
 
  

Links utili

 
 
  

Contatti

 
Amici di UraniaMania
Lo Staff di
Urania Mania
Lo Staff onorario di
Urania Mania
 
  
 

Biblioteca Adelphi - Adelphi

 
 
Codice:50671      
 
Piace a 0 utenti
Non piace a 0 utenti
Media: 0.00
 
N. Volume:   77
Titolo:   Sette storie gotiche
Autore:   Karen BLIXEN (ps. di Karen Christence DINESEN)
   Traduzione: Alessandra SCALERO e Adriana MOTTI
 
Data Pubbl.:   Febbraio 1978 ISBN:    9788845903427
Titolo e/o Data Orig.:   Seven Gothic Tales, 1934
Note:  
 
Genere:   Libri->Horror
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Brossura con sovraccoperta
Tipologia:   Principali Dimensioni:   140 x 222
Contenuto:   Antologia  N. pagine:   426
 
 
  Ultima modifica scheda: stalker1 18/06/2020-06:22:22
 
   
 

 
 
Con questo volume diamo inizio alla pubblicazione delle opere di Karen Blixen, una delle più grandi scrittrici del secolo, che oggi viene riscoperta con passione negli Stati Uniti, in Francia, in Germania. La Blixen, nota anche sotto il nome d’arte di Isak Dinesen, era un’aristocratica danese: negli anni Venti amministrò la sua vasta piantagione di caffè nel Kenya, e su quel periodo scrisse un celebre libro di memorie: La mia Africa. Ma la parte più importante della sua opera è quella narrativa che doveva rivelarsi nel 1934 con le Sette storie gotiche. In questo libro la Blixen, esordiente a quasi cinquant’anni, dispiega in un sontuoso ventaglio una visione giunta alla maturità perfetta. Le sue ‘storie gotiche’ sono racconti lunghi, che spesso si svolgono in un tempo sospeso tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento, l’età aurea del Fantastico e del Nero, mentre i luoghi variano tra le spettrali marine del Nord e un’Italia carica di malie. E ovunque vi vediamo intrecciarsi le figure dell’Amore e della Morte, dell’Avventura, della Magia, delle Maschere, del Mito, della Passione, degli Enigmi. Ognuno ci offre, con l’arte che si dice abbiano i marinai nel raccontare le storie, ricami sottilissimi di destini, vicende che si inscatolano in altre vicende, che scoprono molteplici fondi, che toccano quell’irriducibile ambiguità che è della vita. Similmente a Hofmannsthal, la Blixen vede il narratore come un imprendibile califfo Harun al-Rashid che si abbandona a tutti i travestimenti per inseguire gli infiniti travestimenti del mondo, il continuo camuffarsi di una divinità che ama la beffa, il paradosso, le corrispondenze, le occulte simmetrie. In una lingua dalla ricca architettura, dove ogni parola sprigiona nella frase tutta la sua intensità latente, la Blixen tocca il sordido e il sublime con assoluta equanimità: il vascello fantasma della sua prosa vaga senza tregua nelle regioni più familiari e nelle più inaccessibili e le sue storie sembrano doversi tutte concatenare (come di fatto la Blixen progettava) in una sequenza vertiginosa dove tutto rimanda a tutto, tutto risuona con tutto.