«Avevo raggiunto l'età di seicentocinquanta miglia...» È subito chiaro, leggendo le parole con cui si apre il romanzo, che il mondo di Helward Mann non è come dovrebbe essere: infatti è un mondo semplicemente... impossibile. Eppure l'affermazione di Helward è pefettamente sensata, perché questa è la distanza che la città dove egli vive ha percorso sulla superficie del pianeta dal giorno della sua nascita: nel mondo di Helward, infatti, così viene calcolato il tempo. Ed ora, raggiunta l'età adulta, Helward deve imparare a convivere con tutte le contraddizioni e i misteri del suo mondo, uscendo finamente dagli angusti confini della città. Helward, e i lettori di questo libro insieme a lui, non potranno fare a meno di rivedere continuamente le loro concezioni e le ipotesi fatte fino a quel momento. In realtà, Helward ha cominciato a sperimentare su di sé i fantastici effetti di un "mondo alla rovescia": un pianeta di dimensioni infinite in un universo finito, dove spazio, tempo e percezione obbediscono a regole completamente diverse...
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