Questa storia affonda le sue radici lontano: al tempo in cui il popolo ebraico si disperse nel mondo e il Rebbe, i suoi emissari e i chasidim, hanno mantenuto vivo il senso di appartenenza in un popolo disperso che rischiava di perdere la propria strada. In pratica esiste una rete ebraica internazionale che mantiene contatti tra i vari gruppi di ebrei preservando la loro natura e la loro tradizione anche in quegli stati e durante quei periodi storici in cui il popolo ebraico è stato maggiormente minacciato. Proprio dalla "cellula" sovietica arriva un nuovo allarme: esponenti della corrente chasidica infiltrati nei servizi segreti hanno scoperto un piano segretissimo che mira all’eliminazione fisica di quindici uomini americani di spicco, ebrei e non, apertamente schierati in favore dello stato d’Israele. Questi omicidi hanno lo scopo di destabilizzare la situazione internazionale, colpendo duro la comunità americana. Le notizie sull’attentato filtrano grazie al vecchio Clown che per decenni è stato l’emissario del Rebbe in Russia, quel Boris Borodov, stella del Grande Circo di Mosca, che ha mantenuto viva la rete ebraica in Unione Sovietica, con uomini nei centri del potere e che ha aiutato molti connazionali a lasciare il regime di oppressione sovietico per giungere in Israele. Ma gli anni sono passati e Boris non è più in grado di ostacolare il piano del KGB, non da solo almeno, per farlo ha bisogno del nipote Yan, chasid cresciuto senza conoscere altri ebrei e senza poter praticare gli insegnamenti religiosi dello zio. L’azione si svolge tra la fine del 1979 e i primi mesi del 1980, e il mondo è il palcoscenico su cui il nuovo Clown si esibisce per i Russi, gli Americani, gli Israeliani e tutti quei gruppi terroristici che ha dapprima aiutato come agente del KGB e che ora deve fermare per compiere la sua missione di chasid: salvare la vita del Rebbe.
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