Quali saranno il carattere e gli scopi delle prime colonie umane su altri pianeti? Si tratterà di colonie penali, come ha immaginato Robert Sheckley nei suoi non dimenticati Orrori di Omega? Oppure saranno idilliaci mondi agresti, del genere di quelli che mandano in solluchero Clifford D. Simak? Tutto sommato, ci sembra più verosimile l'assunto dei fratelli Strugatskij: si tratterà di piccolissime comunità di scienziati, già organizzate in comunità civili e capaci di accettare le responssabilità che ne derivano. Come in tutte le altre loro opere, in Catastrofe planetaria gli autori hanno fatto un serio sforzo per impostare questo problema d'anticipazione in termini di realismo. Il lettore non sarà dunque sorpreso di trovare qui la stessa tecnica, la stessa mentalità e quasi gli stessi protagonisti che ha già conosciuto nel romanzo Fuga nel futuro, col quale si è aperta la nostra collana di fantascienza sovietica.
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