A poco più di vent'anni dalla nascita della cibernetica, i cervelli elettronici già dirigono impianti industriali e sono sussidi insostituibili in numerose ricerche amministrative. C'è chi suppone che a lungo andare all'uomo non spetterà più che il ruolo del consumatore, rimanendo tutte le altre attività affidate a poderosi complessi automatizzati. Altri ha ragionevolmente ribattuto che l'umanità del prossimo avvenire dovrà affrontare problemi troppo grossi per permettersi il lusso dell'ozio: basti pensare alla sovrappopolazione o all'esaurimento di certe materie prime, per non parlare che dei problemi più pacifici. Tuttavia in una società rigorosamente malthusiana, come quella presentataci nell'arguto racconto di Vojskunskij e Lukodjanov, un cervello elettronico onnisciente e paternalista potrebbe addossarsi la funzione di bambinaio dell'umanità. Ma quale sarebbe il feed-back di tale paradiso terrestre sull'uomo? E che succederebbe se un meccanismo si guastasse?
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