Da quando il grande fisico inglese Paul Dirac ha affermato che ad ogni particella elementare corrisponde un'antiparticella, avente carica elettrica opposta, l'antimateria è diventata un'ipotesi scientifica pienamente sostenibile. Dato che, presumibilmente, la materia e l'antimateria, invece di attrarsi, si respingono, la maggioranza dei fautori di questa ipotesi ritiene che l'antimateria debba essere localizzata nella più lontana periferia del cosmo. Sulla Terra se ne potrebbe ottenere soltanto creandola ex novo. Se vi si riuscisse, gli effetti sarebbero colossali, poichè la materia e l'antimateria, entrando in contatto, si annullano, trasformandosi in energia. Nel romanzo che pubblichiamo Anatolij Dneprov prevede che fra le grandi forze, che attualmente dividono l'umanità, le une sarebbero interessate all'utilizzazione dell'antimateria come fonte d'energia, le altre alle sue implicazioni militari. Quale potrà essere, nel quadro della lotta di queste due tendenze, il ruolo degli scienziati? Intorno a questo problema si dipana il filo del racconto, che procede col ritmo serrato del giallo d'azione.
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