Continua la saga del sergente Lloyd Hopkins, iniziata con Le strade dell'innocenza: un altro romanzo del più "nero" degli autori americani, un'altra magistrale descrizione di ciò che accade in una mente umana immersa nel buio della follia. Il sergente Hopkins si trova a dover affrontare due casi diversi. Il primo: Jack Herzog, uno dei migliori agenti di polizia della città, un "lupo solitario" con tre citazioni al merito, è scomparso da tre settimane. Il secondo: tre persone sono state assassinate a sangue freddo in una bottiglieria di Hollywood. Il colpevole? Uno psicopatico dal grilletto facile. Ma non basta. Il grilletto in questione appartiene a una rivoltella che risale a prima della Guerra Civile. Ognuno dei due casi basterebbe a far perdere il sonno a un'intera squadra di poliziotti, ma Hopkins, nevrotico quanto sicuro delle proprie capacità, se li assume tutti e due, e presto ha la soddisfazione di verificare non solo che i due casi sono strettamente correlati, ma anche che la forza propellente dietro di loro è avvolta in strati sovrapposti di oscurità. Dentro l'oscurità è in agguato John Havilland, uno psichiatra che trae piacere dalla manipolazione psicologica dei deboli e delle persone sole. Ma Hopkins non agisce solo per senso del dovere. Anche lui ha una parte oscura, dentro di sé, e sa che sconfiggendo Havilland riuscirà, almeno in parte, a esorcizzare i propri demoni.
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