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Codice:47890      
 
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Titolo:   Ricordo della morte
Autore:   Miguel BONASSO
   Traduzione: Gloria CORICA
   Copertina: Oscar CHICHONI
 
Data Pubbl.:   Marzo 1990 ISBN:    9788835600145
Titolo e/o Data Orig.:   Recuerdo de la Muerte, 1984
Note:  
 
Genere:   Libri->Gialli
 
Categoria:   NON FANTASTICO Rilegatura:   Brossura con sovraccoperta
Tipologia:   Principali Dimensioni:   162 x 233
Contenuto:   Romanzo  N. pagine:   432
 
 
  Ultima modifica scheda: trifide 24/06/2019-22:22:49
 
   
 

 
 
"... e non v'era cosa su cui posare gli occhi che non fosse un ricordo della morte." Questa, l'epigrafe da Francisco de Quevedo che precede il libro e ne evoca tutta la drammaticità. Appassionante storia di spionaggio, rigoroso romanzo storico, thriller in cui si intrecciano sinistramente il poliziesco e il politico, Ricordo della morte è indubbiamente uno dei libri più interessanti dei nostri tempi, paragonabile a La Tamburina di John Le Carré e all'Orchestra Rossa di Gilles Perrault. Freddo e appassionato insieme, Bonasso racconta solo di fatti realmente accaduti — e allucinanti — ai quali ha spesso assistito di persona, e lo fa con la tensione del grande narratore. Da una parte, il piano dei servizi speciali della Marina e dell'Esercito argentini per sterminare tutti i dirigenti montoneros, e dall'altra la storia - a tratti incredibile -di uomini costretti a sopportare un'atroce tortura fisica e psicologica, e pure capaci di sopravvivere: il Nariz, che convoca una conferenza stampa internazionale in occasione dei Mondiali di calcio; Tulio Valenzuela, che dopo essersi rifugiato in Messico denuncia da quel paese la drammatica situazione argentina; Jaime Dri, il Pelado, la cui figura è il filo conduttore del romanzo, che riuscirà a fuggire in circostanze rocambolesche nel Paraguay. E lo stesso Miguel Bonasso, che compare a tratti nella narrazione per testimoniare delle sue personali esperienze.
Ma la parte forse più interessante del libro è la gigantesca operazione che viene organizzata e condotta a termine (anche questa reale, ma narrata sul filo del suspense più puro), utilizzando cinicamente proprio quegli uomini chiusi nelle carceri e destinati al plotone di esecuzione.
Una storia per fare pensare, ma anche un libro di grande leggibilità.