"Scriveremo ciascuno una storia di fantasmi" disse lord Byron; e la sua proposta fu accettata. Eravamo in quattro - racconta Mary Shelley. Gli altri due componenti del gruppo erano Percy Bisshe Shelley, che Mary aveva sposato quell'anno (1816), e il dottor Polidori, medico e amico di Byron. Il suggerimento di Byron rendeva omaggio al gusto diffuso del romanzo nero, o "gotico", che ebbe come capostipite illustre LA FIDANZATA DI CORINTO di Goethe (1797). Nacque così il più orrido mostro di tutti i tempi, la creatura fabbricata con macabri resti e misteriose arti chimiche da Frankenstein. Il suo aspetto ripugnante racchiude, all'inizio, un animo sensibile, con una spiccata inclinazione per le bellezze della natura, per il gentil sesso e le scelte letture: benché autodidatta, il povero mostro, come un giovinetto di buona famiglia, legge le VITE di Plutarco, il PARADISO PERDUTO di Milton, il WERTHER di Goethe...solo la solitudine e la mancanza d'amore lo sospingono ai più atroci delitti, che si svolgono nella cornice di paesaggi cupi e grandiosi, cari al romanticismo: i dirupi del Monte Bianco, le selvagge isole Orcadi. Poi il mostro scompare nelle tenebre: ma per ricomparire di continuo, fino ai giorni nostri, nella fantasia di scrittori e registi cinematografici.
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