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I Segni - Theoria

 
 
Codice:46693      
 
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N. Volume:   37
Titolo:   Racconti anglo-indiani del mistero e dell'orrore
Autore:   Rudyard KIPLING
   Traduzione: Ottavio FATICA
 
Data Pubbl.:   6 Novembre 1985 ISBN:    non presente
Titolo e/o Data Orig.:  
Note:  
 
Genere:   Libri->Fantastico - Varia
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Brossura
Tipologia:   Principali Dimensioni:   143 x 209
Contenuto:   Antologia  N. pagine:   212
 
 
  Ultima modifica scheda: Fantobelix 12/08/2018-09:39:59
 
   
 

 
 
Non di rado Rudyard Kipling (1865-1936) è stato ignorato dai cultori della letteratura fantastica e del terrore. A torto: nella sua opera vasta, ambigua, e affascinante, l'ignoto - e la paura dell'ignoto - ha un ruolo costante e fondamentale. E nel primo periodo, quello indiano, questo aspetto è se mai esaltato dal tono beffardo, quasi crudele, del narratore, e dall'estremo realismo della cornice.
I tredici racconti del presente volume, tutti scritti per i giornali di Lahore e di Allahabad tra il 1885 e il 1889, « usano » il soprannaturale in maniera spesso innovatrice.
Nella casa di Suddhoo, Il bisara di Pooree, Il marchio della bestia, e La strada del pozzo gorgogliante trattano gli aspetti più maligni della magia indiana, con i perfidi incantesimi, le vendette fatali, e lo sfruttamento della superstizione da parte di abili truffatori.
La mia storia vera di fantasmi, Il risciò fantasma, e La legione perduta sono in fondo classiche ghost-stories nella migliore tradizione britannica, con un brivido in più grazie all'efficacia con cui è dipinto lo sfondo esotico: un bungalow dak quasi abbandonato, il piccolo mondo pettegolo della capitale estiva, e la dura realtà della montuosa marca afgana.
Il ritorno di Imray, A viva voce, Nell'ora del trapasso, Il sogno di Duncan Parrenness, offrono ritratti brutali ma affettuosi dei giovani amministratori dell'Impero, e degli stati mentali anomali prodotti dalla solitudine, dal caldo tremendo della pianura, e dalla paura costante del tifo e del colera.
Infine, La strana cavalcata di Morrowbie Jukes e L'uomo che volle essere re possono essere letti come amare rappresentazioni allegoriche della truffa morale e culturale che è alla base della presenza britannica in India.

A cura di Malcom Skey.