Lo schema narrativo del genere romanzo-conversazione già introdotto dall'autore ne L'abbazia degli incubi, in questa opera viene ulteriormente affinato. I garbati dialoghi che caratterizzano il romanzo, infatti, consentono a Peacock di satireggiare in maniera sempre più incidente contro certi eccessi del romanticismo e dell'ambito intellettuale dell'epoca, introducendo, spesso con amabile comicità, una riflessione ironica sulla scienza e l'imminente società delle macchine.
Introduzione di Carlo Bernanrdini.
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