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Varia (1946-) - Mondadori

 
 
Codice:46259      
 
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Titolo:   L'uomo che andò in bicicletta sulla Luna
Autore:   Bernard FISCHMAN
   Traduzione: Flora DREHER
   Copertina: Barbara LANZA
 
Data Pubbl.:   Ottobre 1979 ISBN:    non presente
Titolo e/o Data Orig.:   The Man Who Rode His 10-Speed Bicycle to the Moon, 1979
Note:  
 
Genere:   Libri->Fantastico - Varia
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Cartonato con sovracoperta
Tipologia:   Principali Dimensioni:   140 x 215
Contenuto:   Romanzo  N. pagine:   130
 
 
  Ultima modifica scheda: Lucky 04/01/2019-11:35:12
 
   
 

 
 
Un pomeriggio d'estate, nei giardini del Museo d'Arte Moderna, a New York, Stephan Aaron viene avvicinato da una strega. Non di quelle che vivono nelle pagine dei libri di favole, ma di quelle che accade a volte di incontrare nei giardini di un museo d'arte moderna, a New York. Una giovane donna dai chiari capelli castani che si esprime con sconcertante sincerità e sembra vivere in armonia con il mondo. Le stagioni mutano, e in una sera primaverile, mentre guida la bicicletta a dieci velocità che a lungo non ha saputo padroneggiare, Stephan scorge un ciclista su un antico velocipede. Che pare seguirlo al Central Park, invisibile, tuttavia, a chiunque non sia Stephan Aaron. Trae forse la sua invisibilità dalla singolare trasparenza che Stephan avverte in sé? Poichè da qualche tempo Stephan ha la precisa sensazione di essere trasparente: non è trasparenza la sua incapacità a provare alcun sentimento? e non è trasparenza, la sua, se tutto, attorno a lui, sembra scivolare in una sorta di non esistenza? Come molti di noi, Stephan Aaron si è lasciato stordire dai falsi meccanismi sociali al punto di ignorare la profonda magia della vita. E in sella alla bicicletta a dieci velocità, solo o accanto alla giovane strega, alla ricerca del misterioso ciclista, o più semplicemente e fuori di metafora alla ricerca di se stesso, Stephan Aaron passa di rivelazione in rivelazione, di magia in magia, e, libero infine di ogni falsa sovrastruttura, una sera d'agosto, sul George Washington Bridge, raggiunge l'estrema iniziazione alla libertà. Senza sforzo alcuno si innalza oltre la terra e attraverso le stelle, in un viaggio interplanetario che lo conduce sino alla luna. Non la luna degli astronauti e degli scienziati, ma la luna dei filosofi e dei poeti, dove Astolfo approdò in sella all'ippogrifo alla ricerca del senno di Orlando e dove Stephan Aaron approda in sella alla bicicletta a dieci velocità alla ricerca di una perduta "follia" che gli consenta di ritrovare se stesso.
Fiaba per adulti felicemente sospesa tra quotidiana realtà e magia, apologo ben più ricco di significati di quanto lasci forse supporre la sua poetica lievità, L'uomo che andò sulla luna è una richiamo alle più semplici e profonde realtà dell'esistenza e insieme l'incantevole affermazione della perenne, misteriosa, insopprimibile novità della vita.