Area Sito

 
Urania

Cambia Area DB:

» HELP HomePage «
» Forum
» Cerca
 
  

Database

 
» Database Collane UM
» Autori
» Tags
» Novità
» Le Interviste di UM!
» Wanted !!!
» Scambio/Vendita
» La Compagnia del Ciclo
» Giudizi/Commenti
 
  

Utenti OnLine

 
bibliotecario Vedi il profilo utente Amico di Urania Mania
Visitatore Visitatori(176)
 
  

Classifiche

 


 
  

URANIA Mondadori

 

 
  

Le figlie di URANIA

 

 
  

Ricerca Libri

 
Inserisci i dati:
Numero:
Titolo:
Tit.Orig.:
Autore:
Editore:
Trama:
Relazione:
 
  

Links utili

 
 
  

Contatti

 
Amici di UraniaMania
Lo Staff di
Urania Mania
Lo Staff onorario di
Urania Mania
 
  
 

Orizzonti - Fanucci

 
 
Codice:4391      
 
Piace a 0 utenti
Non piace a 0 utenti
Media: 0.00
 
N. Volume:   VI
Titolo:   Rito di Passaggio
Autore:   Alexei PANSHIN
   Prefazione: Gianfranco DE TURRIS e Sebastiano FUSCO
   Traduzione: Alfredo POLLINI
   Copertina: Glauco CARTOCCI
 
Data Pubbl.:   Marzo 1975 ISBN:    non presente
Titolo e/o Data Orig.:   Rite of Passage, 1968
Note:  
 
Genere:   Libri->Fantascienza
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Brossura con sovraccoperta
Tipologia:   Principali Dimensioni:   145 x 215
Contenuto:   Romanzo  N. pagine:   256
 
 
  Ultima modifica scheda: Grianne 21/05/2019-22:41:53
 
   
 

 
 
Mia Havero vive (con altre trentamila persone) in un mondo chiuso e limitato, immutabile e sottoposto a leggi severissime. Il mondo dl Mia è un asteroide, lungo cinquanta chilometri, largo trenta, scavato all'interno, ristrutturato in vari livelli, foderato di metallo e trasformato in Nave Stellare. Siamo nel 2187: la Terra è esplosa ormai da oltre un secolo e mezzo, e la civiltà umana è rimasta affidata a sette gigantesche astronavi che, viaggiando nello spazio, hanno impiantato centododici colonie, e continuano a mantenere i contatti fra esse. I resti dell'umanità si sono divisi dunque in due tronconi. Il primo, trapiantato su pianeti diversi, ha il fondamentale compito di perpetuare la specie, diffonderla conquistando nuovi mondi, sui quali spesso adattarsi significa sostenere una lotta spietata. Il secondo ha un ufficio non meno importante: conservare e far progredire i dati essenziali della civiltà umana: l'arte, la scienza, il pensiero, le conquiste dello spirito e della mente. Per tutto ciò i coloni non hanno ancora tempo. Le esigenze dei due tronconi della razza umana sono estremamente diverse. I coloni sono in evoluzione, in costante miglioramento. La gente delle Navi, invece, deve salvaguardarsi da un pericolo costante: da un lato la sovrappopolazione; dall'altro la stasi, l'illanguidimento, l'involuzione, dovuti ad una esistenza troppo stabile, troppo uniforme, troppo circoscritta. La soluzione per evitare tutto ciò è la stessa che applicano da sempre le civiltà tradizionali: sulle Navi diviene adulto, cittadino di pieno diritto, solo chi sa dimostrare di meritarlo: i migliori, i più adattabili, i più aperti a soluzioni nuove e visioni originali. Per selezionarli, il mezzo è drastico: tutti i giovani di 14 anni, maschi e femmine, vengono abbandonati per un mese su di un pianeta-colonia: chi riesce a sopravvivere alla prova, ottiene un nuovo « status ». Questo è il « rito dl passaggio », questa la prova di un lontano passato che viene fatta rivivere in un lontano futuro. Mia Havero deve affrontarla, e Panshin ce ne racconta la storia. Da insieme di elementi ben noti alla fantascienza nasce una vicenda spiccatamente originale, scritta con stile avvincente e profonda penetrazione psicologica, che ha vinto il Premio Nebula nel 1968.