Questa nuova avventura di Nicolas Eymerich, lo spietato inquisitore trecentesco, è forse la più metafìsica e affascinante di un ciclo ormai noto in tutta Europa. Corre l'anno 1369. Nel castello di Montiel il re di Castiglia, Pietro il Crudele, subisce l'assedio del fratellastro e pretendente al trono, Enrico di Trastamara. Ma la fortezza di Montiel non è un edificio comune: la sua pianta è modellata su un disegno antichissimo, tracciato dai maestri della Cabala; le sue pareti sembrano vivere di vita propria; le sue fondamenta affondano in un dedalo di gallerie; qualcosa di inquietante pulsa in quella Sterminata Struttura. E proprio il castello il nemico che Nicolas Eymerich dovrà affrontare, facendo appello a tutte le risorse della sua mente gelida e alla sua quasi disumana intelligenza. Fino a trovarsi a essere l'ago della bilancia in una partita epocale tra due diverse concezioni della magia, con antecedenti nella misteriosa missione di alcuni domenicani mascherati, e con conseguenze in un allucinante, ma fin troppo reale, campo di sterminio nazista. Tuttavia un avversario ancora più temibile attende al varco l'inquisitore: l'amore inconfessabile e inconfessato per una donna, un sentimento delicato e terribile. Da questo romanzo è stato tratto il dramma radiofonico "Il castello di Eymerich", che è valso a Valerio Evangelisti il Prix Italia per la migliore sceneggiatura.
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