Il romanzo che ha rivelato il talento di un autore e il fascino nero di una città. Uno dei capolavori del maestro di Carlo Lucarelli e Marcello Fois. A Pieve del Pino, un paese dell'Appennino tosco-emiliano, si sta erigendo un monumento ai Caduti partigiani. Un incendio doloroso distrugge parte del cantiere: un attentato fascista? Chissà. Dell'indagine viene incaricato Sarti Antonio, colitico sergente della questura bolognese. Subito la situazione precipita: malgrado la sorveglianza, sul monumento appare una scritta inneggiante alla destra. Non solo, lì vicino viene trovato il cadavere di un giovane del paese. Che si tratti di un delitto a sfondo politico? Chissà. Sarti Antonio s'incaponisce per cercare la verità. Se vuole trovarla, dovrà compiere un lungo viaggio nella memoria dei fatti più recenti della storia italiana, e farsi aiutare da uno studente anarchico. Personaggio fra i più amati del giallo nazionale, il sergente Sarti Antonio vive qui una delle sue prime avventure e già rivela tutte le caratteristiche che lo hanno reso famoso, anche nella interpretazione televisiva di Gianni Cavina: caparbietà, spirito di contraddizione, alternanza di momenti di indolenza a momenti di frenesia. Maestro nella caratterizzazione dei comprimari, da Gianni <<Lucciola>> Deoni, prototipo del gionalista di cronaca, a Rosas, uno studente anarchico dal fiuto alla Sherlock Holmes, Loriano Macchiavelli ci consegna un romanzo che si legge d'un fiato e lascia l'ombra grave di un ricordo difficile da cancellare.
|