Nel 523 a.C., l'imperatore persiano Cambise spedì un esercito nel deserto occidentale dell'Egitto per distruggere l'oracolo di Amon a Siwa. Narra la leggenda che la spedizione fu sorpresa da una terribile tempesta di sabbia che la seppellì completamente. Cinquantamila uomini trovarono la morte. Circa duemilacinquecento anni dopo, un corpo carbonizzato viene ritrovato nel deserto, un commerciante di antichità viene brutalmente assassinato al Cairo e un famoso archeologo inglese è rinvenuto cadavere vicino alla necropoli di Saqqara. Apparentemente non esiste alcun collegamento. Ma l'ispettore Yusuf Khalifà non ne è convinto, come anche la figlia dell'archeologo, Tara Mullray. Arrivata in Egitto per incontrare il padre che non vedeva da tempo, la ragazza, insospettita da alcuni particolari, inizia le ricerche per far luce sulla sua morte. Ben presto, insieme all'ex fidanzato, scopre che l'attenzione di parecchie persone è concentrata su un unico reperto posseduto dal padre. Pare che esso provenga da una misteriosa tomba le cui iscrizioni rivelerebbero il luogo esatto dove l'armata di Cambise andò perduta. Attraverso continui cambi di scenario, dalle polverose e assolate vie del Cairo alle dune del deserto, si scatena una caccia forsennata, costellata di complotti e tranelli, animata da personaggi la cui ferocia è paragonabile soltanto alla loro brama di potere. Dopo aver rischiato la vita più volte, Khalifà e Tara giungeranno separatamente alla soluzione dell'enigma, che non risparmierà loro dolore e smarrimento.
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