Marchiati a fuoco, prima di essere uccisi ed esposti come monito per le strade di Roma. Questa era la sorte che toccava agli Illuminati, l'antica setta di scienziati perseguitata in secoli oscuri dalla Chiesa. Un rituale crudele, ben conosciuto da Robert Langdon, lo studioso di iconologia del Codice da Vinci, massimo esperto dell'argomento. Ma quando la storia si ripresenta nella sua bruta realtà, il fascino si trasforma in raccapriccio. Svegliato in piena notte, trasportato a forza dagli Stati Uniti in Svizzera, il professor Langdon è costretto a esaminare, nei laboratori del Cern di Ginevra, un cadavere orrendamente mutilato. Sul petto della vittima - impresso a fuoco - il terribile segno degli Illuminati: lo scienziato ucciso ha difeso fino all'ultimo il segreto di una scoperta eccezionale. Ora, una minaccia di portata inconcepibile aleggia sul Vaticano. La corsa a Roma appare a Langdon pressoché inutile, forse un suicidio. Ma appena le mille chiese della capitale lo accolgono, nella testa del professore si fanno strada implacabili suggestioni. Non era Galileo Galilei uno degli Illuminati? Non lo era anche il grande architetto e scultore Gian Lorenzo Bernini? E furono proprio loro - per difendere la propria associazione - a disegnare genialmente un "Cammino", uno stupefacente percorso segreto nella città, tra catacombe, cripte nascoste, codici cifrati. Chi riuscisse a intuirlo, a interpretarlo potrebbe forse salvare San Pietro.
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