Roma, anno 43 dopo Cristo. Il senatore Publio Aurelio Stazio, a cena con Pomponia e Servilio, sta amabilmente dissertando di gastronomia quando viene interrotto da una visita inaspettata. E' Shula, la serva di Mordechai, un commerciante israelita di Trastevere, che lo prega di recarsi immediatamente a casa del suo padrone con un medico. Il patrizio si precipita sul posto e trova l'amico intento a soccorre la figlia Dinah riversa in una pozza di sangue, ma la ragazza muore pronunciando poche parole sconnesse. Il medico dichiara che il dissanguamento è stato provocato da un procurato aborto; Eleazar, fidanzato della giovane, nega però risolutamente di essere il padre del bambino e accusa Dinah di essersi venduta a un romano. Mordechai allora, ben sapendo che per la legge di Roma non è stato commesso alcun reato, chiede a Publio Aurelio, in nome della loro annosa amicizia, di trovare il vero responsabile e di riferirgliene il nome... Parte così una trascinante inchiesta nei segreti più inconfessabili della Roma ebraica del I secolo dopo Cristo, sulle tracce di un movente incredibile e di un assassino inafferrabile. Un nuovo intricatissimo caso per Publio Aurelio Stazio, dunque, e una nuova magistrale prova d'autrice per Danila Comastri Montanari, la regina del giallo storico italiano.
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