Nella topografia del romanzo nero si insinua, con James, una dimensione quotidiana: la macabra scenografia dell'edificio gotico, castello o abbazia, cede a un interno borghese in cui gli oggetti compongono il racconto di una placida esistenza, dove vittime e carnefici ricamano, colgono fiori, leggono storie edificanti: il romanzetto sentimentale delle traversie di una giovinetta dabbene usurpa il piano della fosca leggenda della donna-vampiro, la maledizione oracolare è registrata nell'interno della copertina della Bibbia, e in una domestica contesa per dei vecchi vestiti si vanifica il patto diabolico tra la vita e la morte.
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