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N. Volume:   19
Titolo:   Il breviario del brivido
Autore:   Autori VARI
   A cura di: Bruno TASSO
   Prefazione: Bruno TASSO
   Traduzione: Bruno TASSO
   Copertina: Edvard MUNCH
 
Data Pubbl.:   Maggio 1967 ISBN:    non presente
Titolo e/o Data Orig.:  
Note:  
 
Genere:   Libri->Horror
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Brossura
Tipologia:   Principali Dimensioni:   135 x 215
Contenuto:   Antologia  N. pagine:   442
 
 
  Ultima modifica scheda: Mr.Chicago 26/01/2019-15:22:28
 
   
 

 
 
l breviario del brivido è una antologia del macabro allucinante, confenzionata da diciassette racconti del terrore a firma dei piu famosi scrittori che si siano mai cimentati nel genere. Dal nero orripilante di Bram Stoker al visionarismo fantastico di H. G. Wells, dal terrore grigio di Hecht alla paura metafisica di Criswell, dal realismo cosmico di Lovecraft a quella perla letteraria che è Markheim di Stevenson, uno dei racconti più belli della letteratura senza aggettivi come ebbe a dire un critico. Una panoramica di tecniche nere diversissime tra loro, di introspezioni aberranti e nevrotiche, di ignoti trasalimenti, di segrete patologie, di paranoicali testimonianze. Bruno Tasso, uno dei maggiori specialisti del "genere", ha seguito l'evoluzione del racconto nero in tutte le letterature e lungo tutto il suo affascinante iter e ne offre qui una vasta panoramica che non solo è altamente emozionante e avvincente, ma presenta altresì un notevole valore letterario. E se, come è lecito ritenere, nella nostra società della repressione e delle inibizioni, il terrore, il vero
terrore, è la leva delle nostre piu inconsce catastrofi psichiche, a buon diritto la macchina del brivido può essere definita una autentica liberazione, una levitazione nell'assurdo, un terapeutico ritorno alla realtà. È dunque esatto il suggerimento di non leggere Il breviario del brivido soltanto come una silloge grandguignolesca, poiché, al contrario, "ci sono dei racconti che sono dei piccoli capolavori, firmati da autori che non hanno soltanto un repertorio di fantasmi, vampiri, streghe e marziani, ma conferiscono all'assurdo un titolo di reagente contro una quieta accettazione degli aspetti visibili dell'esistenza ".