Un aereo è costretto ad atterrare in un punto abbandonato della Groenlandia, non lontano da una stazione meteorologica e scientifica dell'I.G.V. diretta dal Dottor Peter Mason. Con le comunicazioni interrotte e nell'impossibilità di mantenere i sei uomini e le quattro donne, Manson non ha altro scampo che guidarli in un disperato tentativo di raggiungere la costa. Poco prima della partenza, però,una minacciosa serie di fatti ha messo Mason in guardia.
Comincia di qui, insieme al viaggio sul ghiaccio nella notte senza fine dell'inverno polare, una straordinaria storia con un Groviglio di situazioni, una girandola di colpi di scena, prima che si scopra chi dei dieci continua ad attentare alla vita degli altri e perchè. MacLean racconta con rapidità e con cura estrema dei particolari e delle cose viste, personaggi vivi. L'evidenza dell'ambiente artico, il freddo inimmaginabile, la lotta impossibile dei viaggiatori non equipaggiati contro gli elementi accrescono ancora la suspence dell'intrigo. MacLean conosce i luoghi e li sà descrivere. Lo ricordano i lettori di "H.M.S Ulysses" il libro che in una settimana l'aveva portato al successo a soli trent'anni. A quel tempo MacLean insegnava in una scuola a Glasgow dopo essere stato per cinque anni sommozzatore nella marina britannica. Benchè i suoi primi due libri ( H.M.S Ulysses e I cannoni di Navarone) siano ormai considerati due classici della narrativa di guerra, egli è sempre saldo nella posizione di non essere un letterato. In compenso, i lettori lo vedranno, sa raccontare una storia come nessuno e trasporta con sè in un mondo affascinante e terribile, che tiene avvinti per tutto il tempo della lettura e non si dimentica.
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