« Spesso lavoro qui di notte e, generalmente, tengo le tendine abbassate; ma alcune sere fa, stavo preparandomi per uscire e avevo spento la luce, quando pensai di aprire la finestra per arieggiare un poco la stanza. Era una notte di nebbia, ma di quelle nebbie a banchi,che qualche volta si spostano permettendo una visibilità perfetta. Non c'era luce, di fronte. Mi sporsi dal davanzale, e allora udii qualcuno camminare nel vicolo qui sotto. C'era troppa nebbia per distinguere una figura laggiù, ma i passi continuarono fino alla porta posteriore attraverso la strada. Poi udii il rumore di una chiave nella toppa e l'aprirsi e il richiudersi della porta ». Bencolin, l'ispettore della polizia francese, è ancora una volta al centro di un'atmosfera gravida d'incubi; sferra un'impegnatissima lotta contro un criminale, un criminale raffinato che è giunto ad architettare addirittura con arte un omicidio. La raffinatezza di questa abnorme e feroce arte avrà com'è giusto un'incrinatura, sulla quale il maglio possente dell'astuzia di Bencolin batterà ora per ora, fino a fare di quell'incrinatura una voragine in cui l'astuto omicida precipiterà inesorabilmente.
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