Nella sua bizzarra casa che è come un lembo di Estremo Oriente trasportato in piena New York, Karen Leith, famosa scrittrice, muore in circostanze misteriose. Ella viene trovata nella propria camera, con una mezza forbice conficcata nella rgola. Dalla ricostruzione dei fatti sembra evidente che la colpevole è la figlia del fidanzato di Karen, Eva McClure, la quale si trovava nella stanza attigua al momento della tragedia. La ragazza si trova sopraffatta da un tale complesso di prove a suo carico che a mala pena ha la forza di protestarsi innocente. Evita l'arresto con la fuga e si rifugia in casa di Ellery Queen, l’ormai famoso investigatore dilettante, il quale crede nella sua innocenza, ma non riesce a trovarne le prove. L’ispettore Queen, padre di Ellery, rintraccia l’accusata presso il figlio e sta per procedere all’arresto, quando dal miracoloso cervello di Ellery scaturisce la logica soluzione del mistero, anzi una duplice soluzione, poiché, oltre a comprovare che Eva é innocente, Ellery Queen scopre che si può assassinare una persona senza servirsi di alcun’arma, senza alzare la mano su di lei, senza neppure incorrere nelle sanzioni previste dalle leggi umane. E il vero segreto di questo delitto impossibile non sarà mai rivelato all’autorità giudiziaria, il che non significa che la colpa resti impunita. Ellery Queen, come autore e come investigatore, non ci delude mai. Ancora una volta ha creato una vicenda che ci appassiona e ci lascia pensosi non solo per l'enigma che presenta, ma anche per le acute notazioni psicologiche. Si dice in America che anche coloro che si professano nemici della letteratura "Gialla" leggano in segreto i romanzi di Ellery Queen.
|