Frankenstein, pubblicato nel 1818, rappresenta in un certo senso il congedo dal racconto dell'orrore di stampo settecentesco e, con grande anticipo sui tempi, un appuntamento con un genere ancora oggi vitalissimo: la fantascienza. Dietro il richiamo mitologico a prometeo, che sfidò l'olimpo sottraendo il fuoco agli dei, si cela infatti la paura raggelante che la scienza, quando contende a Dio il privilegio della creazione e penetra nei segreti della natura, possa rivelarsi per l'uomo un'arma terribile di distruzione e di annientamento. Per una resistenza sentimentale e romantica di fronte al progresso scientifico o come ipotesi sul futuro? Difficile dirlo. Ma alla fine del romanzo 'la Creatura' di Frankenstein è ancora viva...
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