«Il romanzo che scriverò sulla definitiva verità del viaggio costituirà la testimonianza finale sul progetto Venere e su me stesso. E devo far presto. Non bruceranno il mio cervello per impadronirsi dell'informazione...». Chi parla è Harry Evans, uno dei due uomini che hanno compiuto la prima missione su Venere, ma che ora è detenuto in uno spietato Istituto governativo. Evans, infatti, è tornato solo dallo spazio: ed è l'unico al mondo a sapere che fine abbia fatto il suo compagno di viaggio, che cosa sia realmente accaduto all'interno dell'astronave. L'unica via di salvezza, per sfuggire ai metodi raffinati e crudeli dell'Istituto, è parlare: e Evans parla, e noi apprendiamo nei minimi dettagli quel che avvenne lassù, a milioni di miglia dalla Terra. Ma è poi davvero la verità? C'è stato davvero un attacco telepatico da parte dei venusiani come Evans sostiene, o forse il comandante è stato assassinato? E se è cosi, per quale ragione? Quello che state per leggere è «un bellissimo romanzo, esposto in forma brillante, e che mostra una ineguagliabile sapienza costruttiva». Una storia che a suo modo è l'estremo omaggio al mito spaziale, senza dubbio la più grande avventura dei nostri tempi.
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