"In quell'istante lontano in qualche cortile della Città, si udì il canto di un gallo. Era limpido e chiaro, ignorava la magia e la guerra, non faceva che acclamare il mattino che su nel cielo, oltre le ombre di morte, si avvicinava con l'alba."
Il Signore degli Anelli, composto da tre romanzi pubblicati in Gran Bretagna fra il 1954 e il 1955, è uno dei massimi cicli narrativi di questo secolo. Con questa storia chiarissima ed enigmatica, J.R.R. Tolkien (1892-1973), sommo studioso di letteratura inglese medievale e anglosassone, ha creato un mondo immaginario ma tutto oggettivato, all'antica maniera epica, e assolutamente verosimile. Nel terzo romanzo, Il ritorno del Re, Aragorn e i suoi amici giungono a Condor, relitto dell'antico Regno degli Uomini: è il mondo del Bene, in piena decadenza. Intorno, nei boschi e sulle montagne, si avvertono presagi di redenzione e mentre Frodo e Sam riprendono il difficile cammino verso Monte Fato, nelle pianure presso la capitale di Condor si scontrano le forze del Bene e del Male. Quando il Male sembra avere il sopravvento, Frodo riesce a far cadere l'Anello nel cratere di Monte Fato in modo singolare e impensato. In quel momento l'Occhio malefico, che fin dal principio della storia ha continuato a fissare il mondo, si chiude, e una gran pace scende sulle cose. La Compagnia dell'Anello si riunisce, e gli Hobbit ritornano a casa, incontrando ancora qualche traccia del Male; le loro ultime avventure si compongono in un bizzarro e commovente epilogo dal limpido significato simbolico.
|