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I Libri di Tolkien [virtuale] - Bompiani

 
 
Codice:32367      
 
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N. Volume:   [-]
Titolo:   Il Silmarillion
Autore:   John Ronald Reuel TOLKIEN
   A cura di: Christopher TOLKIEN
   Traduzione: Francesco Saba SARDI
   Copertina: Maxfield PARRISH
 
Data Pubbl.:   Luglio 2000 ISBN:    9788845256547
Titolo e/o Data Orig.:   The Silmarillion, 1977
Note:   Edizione 2000 a sinistra, edizione 2011 a destra - (I Libri di Tolkien)
 
Genere:   Libri->Fantasy
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Brossura con sovraccoperta
Tipologia:   Ristampe/Riedizioni Dimensioni:   135 x 215
Contenuto:   Romanzo  N. pagine:   464
 
 
  Ultima modifica scheda: rammstein 17/08/2015-21:09:09
 
   
 

 
 
"... Il cristallo era, per i Silmaril, null'altro che ciò che il corpo è per il Figli di Ilùvatar: La dimora del suo fuoco interiore, che è in esso e insieme in ogni parte di esso, e che ne costituisce la vita."

"Il Silmorillion", iniziato nel 1917 e la cui elaborazione è stata proseguita da Tolkien fino alla morte, rappresenta il tronco da cui si sono diramate tutte le sue successive opere narrative. "Opera prima", dunque (ma anche "ultima", e di tono assai diverso, ben più elevato delle altre), essa costituisce il repertorio mitico di Tolkien, quello da cui è derivata, direttamente o indirettamente; la filiazione delle sue favole, da "Lo Hobbit" a "Il Signore degli Anelli", da "II Cacciatore di Draghi" ai racconti di "Albero e Foglia". Si tratta di un'opera che, nella vasta produzione di Tolkien, occupa una posizione di primato, non soltanto temporale, ma anche e soprattutto tematica e formale. Vi si narrano gli eventi della Prima Età, alla quale di continuo si rifanno, come a un necessario antecedente e a una chiave interpretativa, i personaggi e le avventure de "Il Signore degli Anelli". I tre Silmaril, nucleo simbolico della narrazione, la cui perdita e tentata riconquista costituiscono lo schema della vicenda, sono gemme tenute in altissimo conto dagli Elfi, ma concupite anche da Melkor-Morgoth, primo Signore delle Tenebre, perché contengono la Luce dei Due Alberi di Valinor distrutti dall'Avversario. Vera e propria mitologia i cui modelli ideali vanno ricercati nella tradizione celtica altomedievale, "IL Silmarillion, che comprende cinque racconti legati come i capitoli di un'unica "storia sacra", narra la parabola di una caduta: dalla "musica degli inizi", il momento cosmogonico, alla guerra, eroica quanto, disperata, di Elfi e Uomini contro l'Avversario. L'ultimo dei racconti costituisce l'antecedente immediato del "Signore degli Anelli", sorta di prefazione elaborata nei toni epici che caratterizzano tutto quel grande "pentateuco" che è "Il Silmarillion", II quale non è un romanzo nè una favola, bensì un'opera unica nel suo genere, forse l'unico tentativo coerente, compiuto in tempi recenti, di costruire un vero e proprio edificio mitico imperniato sulla fondamentale antitesi tra brama di possesso e poteri creativi, tra amore per la bellezza suprema e volontà di dominio, insomma tra "essere" e avere": un'antitesi cantata nel linguaggio, sublime e semplice insieme, che è proprio dell'antico epos. Mai pubblicato vivente l'autore per la sua qualità di work in progress, "Il Silmarillion" ha visto la luce grazie all'opera paziente del figlio dell'autore, Christopher, che ha compiuto un attento lavoro di ricerca e collazione sui manoscritti lasciati dal padre.