La morte non sa leggere è senz’altro il miglior libro di Ruth Rendell e, allo stesso tempo, una magistrale ricostruzione del tortuoso percorso di un’ossessione che trasforma il quotidiano in incubo e cresce fino a condurre persone apparentemente normali alla follia omicida. Il tutto sull’impianto di un noir intrigante e minuzioso, funzionale ai superbi studi di carattere della scrittrice, unanimemente riconosciuta tra i maggiori autori britannici contemporanei. Cresciuta in un quartiere miserabile, Eunice Parchman vive di espedienti e piccoli ricatti nei confronti dei vicini di casa. Sciatta e ignorante, si è rifugiata in un monotono e oscuro mondo interiore per non svelare a nessuno di non saper leggere né scrivere. Quando viene meno la possibilità di continuare la sua tranquilla e malevola esistenza, riesce a farsi assumere come domestica dai Coverdale, un famiglia di persone colte e benestanti. Eunice spera così di avere finalmente trovato un rifugio in cui trascorrere una vita tranquilla, ma scopre ben presto di dover continuamente ricorrere a nuovi stratagemmi per tenere nascosto il suo segreto, fino all'espediente più estremo… e definitivo. Questo straordinario romanzo è stato portato grande schermo due volte, da Ousama Rawi (La morte non sa leggere, 1986) e da Claude Chabrol (Il buio nella mente, 1995).
|