Pubblicato nel 1952, Il re è morto è uno dei gialli più riusciti di Ellery Queen, l’ultimo dei grandi eroi classici del mystery americano: un capolavoro di ritmo e suspense, una sfida all’ultimo indizio con il lettore, chiamato a superare in bravura il detective protagonista. Sfida, naturalmente, destinata a essere persa perché la capacità di Daniel Nathan e Manfred Bennington Lee (i due autori che si celano dietro lo pseudonimo Ellery Queen) di costruire meccanismi perfetti e gialli entusiasmanti non ha rivali.
Una serie di lettere anonime preannuncia il giorno e l’ora esatta dell’assassinio di King Bendigo, eccentrico e potente magnate con le mani in pasta in tutti gli affari che contano - dal traffico di armi al petrolio -, trattato con deferenza, se non con timore, dai governi di tutto il mondo. Bendigo vive appartato nella sua isola privata e segretissima, dove ha creato una vera e propria corte con tanto di regina, buffoni, e un esercito personale che lo protegge. Per difenderlo dalla minaccia contenuta nelle lettere viene ingaggiato il celebre Ellery Queen.
I romanzi di Ellery Queen hanno dato vita a numerosi film e telefilm per la televisione, a partire dagli anni Quaranta. La serie più conosciuta rimane Scacco al delitto, che vede come interprete Jim Hutton, ed è stata ideata dagli stessi creatori del Tenente Colombo.
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